Dal 23 Novembre su Netflix il primo documentario di Shawn Mendes: IN WONDER
Quest’anno piovono documentari musicali in ogni piattaforma streaming: dopo quello delle Blackpink “Light Up The Sky” (su Netflix) e quello di Tiziano Ferro “Ferro” (su Amazon), ecco in arrivo il primo documentario di Shawn Mendes dal titolo In Wonder.
In Wonder, primo film diretto da Grant Singer, sarà disponibile dal 23 novembre e avrà una durata di 1h23m. Il documentario anticipa l’uscita del suo nuovo album Wonder atteso per il 4 dicembre e di cui, un mese fa, è già stato pubblicato su YouTube e Spotify l’omonimo singolo.
La sinossi offerta da Netflix è la seguente:
Il film segue il percorso di Shawn Mendes verso la scoperta di sé e l’affermazione personale e professionale dopo le fatiche fisiche ed emotive legate alla sua ascesa e al tour mondiale. Il documentario offre un ritratto commovente del cantautore e dell’artista alle prese con la notorietà e lo stress emotivo di crescere sotto i riflettori. Incentrato principalmente sulla scalata al successo e il recente tour dell’artista, il film regala uno sguardo inedito sulla vita privata di Mendes, sia tra le mura domestiche sia in viaggio in Nord e Sud America, Europa, Asia e Australia, con filmati di diversi anni che ne immortalano il passaggio da cantastorie precoce a superstar mondiale.
Shawn Mendes: The Tour
Tutti conoscono Shawn Mendes come il giovane cantautore canadese, talentuoso e di bell’aspetto, che negli ultimi anni è riuscito a guadagnarsi un successo mondiale. Debuttando nel 2014, all’età di soli 15 anni (con il suo primo singolo Life of the Party), Shawn ha iniziato una carriera in ascesa che l’ha portato fin dove è ora, all’uscita del suo quarto album.
Se mi rivelo per la persona normale che sono, smetteranno di venire ai concerti, di ascoltare la mia musica? Insomma, tutta questa follia finirà? E poi penso: “Forse non devo rivelarmi. Meglio recitare la parte. Meglio fingere di essere Superman ancora un po’.”
Il documentario si concentra essenzialmente sul 2019 di Shawn: anno del suo quarto tour mondiale per il suo terzo album Shawn Mendes. Un tour che l’ha tenuto lontano da casa per molto dati i 106 spettacoli in quattro continenti (America, Europa, Asia, Oceania). E non solo: durante il tour il cantante si è ammalato alle corde vocali proprio a causa dell’enorme sforzo richiesto in quei mesi, cancellando il secondo concerto a Sao Paulo, in Brasile.
Nel documentario è chiaro come questo fuori programma abbia turbato al tempo Shawn. Infatti, nelle prime scene c’è il cantante che cerca di comunicare attraverso il cellulare perché senza voce. La maggior parte del film ruota, seppur sottilmente, intorno a questo incidente: lui è ferito e preoccupato per la delusione che ha potuto arrecare ai suoi fan più di quanto sia in pensiero per il suo stato di salute. Un’informazione che ci tiene a sottolineare al pubblico come Shawn sia tanto grato quanto sacrificato per la sua vita da superstar.
La romantica storia dietro Señorita
Non credo che potrò mai scrivere un pezzo che le renda giustizia, che colga davvero il sentimento che provo per lei. É come quando vedi la luna in un cielo stellato e vorresti fotografarla con l’iPhone, ma non ci riesci, la foto non viene bene. Non è fatta per essere immortalata. É una cosa solo per noi.
Non è un segreto che dall’uscita del loro singolo Señorita, il 21 giungo 2019, Camila Cabello (ex membro delle Fifth Harmony) e Shawn Mendes siano diventati agli occhi di tutti la coppia del secolo.
Dopo i primi rumors su una presunta relazione tra i due, la coppia è poi uscita allo scoperto: nel documentario Shawn parla, brevissimamente (e forse troppo poco), anche del loro rapporto. I due, oltre a convivere a Los Angeles, hanno condiviso anche qualche tappa del tour, mostrando liberamente la loro sintonia sia nella vita privata che sul palcoscenico.
Un film che sembra un trailer troppo lungo
Dopo avervi introdotto oggettivamente gli elementi principali di questo documentario, posso finalmente spiegarvi perché NON sono riuscita ad apprezzarlo.
Cosa non va in questo documentario? In breve: è semplicemente un prodotto volto a soddisfare il fan service di Mendes.
Dopo aver concluso la visione del film, resterete con ben poco tra le mani: le informazioni sulla sua vita privata sono ridotte al minimo indispensabile; le scene in cui si espone e sembra che voglia aprirsi al pubblico sono invane perché non lo fa mai realmente; le sue performance durano una frazione di secondo, negando quindi allo spettatore di godersi lo spettacolo sul palco.
Per tutto il tempo ho aspettato che il documentario iniziasse veramente, perché mi è apparso come un trailer troppo lungo. Mendes non si mette a nudo abbastanza per farsi conoscere per ciò che è e, anzi, ripete per tutto il tempo quanto sia grato ai suoi fans e quanto impegno ci metta nel suo lavoro. Insomma, tutto è già detto…
quindi dov’è il nuovo e l’inedito?