Non avevo in mente di parlare anche di serie televisive in questo mio blog, ma dopo aver rivisto Ghost Whisperer per la quarantesima volta, sento il dovere di parlarvene!
Nelle ultime settimane questa serie è ritornata ad emozionarmi e sono riuscita a capirla ancora di più.
Ghost Whisperer è una serie televisiva americana, ideata dal regista John Gray, di genere thriller-fantasy ma… anche romantica! Racconta della storia di Melinda Gordon, una giovane imprenditrice che gestisce un negozio di antiquariato nella piccola città di Grandview, a New York. Melinda non è solo una bella giovane donna in carriera, ma possiede un dono speciale: può parlare con i morti.
Può sembrare una serie televisiva particolarmente macabra, in realtà mi ha fatto riflettere molto. Il dono di Melinda è accompagnato da una missione altrettanto importante: la sua vita è segnata dalle storie di chi muore e resta bloccato sulla terra, per un “conto in sospeso”, che Melinda risolve per aiutare loro a trovare pace. Così come sua nonna, dunque, Melinda prova empatia con le anime e passa la sua vita ad aiutarle a “entrare nella luce” e a lottare contro l’oscurità.
L’intera serie televisiva è divisa nei nuclei narrativi delle differenti puntate. Ogni puntata raccoglie la storia di uno o più anime che Melinda aiuta, cercando di equilibrare il suo dono alla sua vita privata, che resta sempre un po’ ostacolata da questo segreto.
Al di là della breve introduzione che ho voluto scrivervi per anticiparvi un po’ della trama, ho da raccontarvi i bei sentimenti che mi trasmette questa serie. Melinda è sposata con Jim, un uomo che l’ha amata dalla prima puntata e che aiuta anche noi ad amarla, per ciò che è e per ciò che fa. Questo è il lato romantico principale che vi ho accennato nelle prime righe: Melinda è circondata da un marito e da amici che la amano sinceramente e che hanno fede in ciò che ha. Questa serie mi ha strappato tantissime lacrime, ho pianto ogni volta che vedevo un atto di amore raccontato nelle puntate. C’è sempre un atto di amore, una richiesta di fede e di aiuto che vi toccherà il cuore e che vi ricorderà qualche emozione perduta. Avere fede e chiedere aiuto sono due atti umani che richiedono un coraggio immenso, il coraggio che ci dimostra Melinda.
Melinda non ha a che fare con la morte, ha a che fare con la vita.
Tutti noi abbiamo il bisogno di credere che le persone non vanno semplicemente via, ma che qualcosa di bello le attende e attende noi. Tutti noi abbiamo il bisogno di credere che tutto andrà bene nella vita, qualunque cosa accada. Spesso siamo ingrati per ciò che abbiamo e magari diamo a pugni la vita per il dolore e la sofferenza che ci fa sentire, dimenticandoci che vivere comprende gioia e dolore, in egual modo.
Sacrificare la propria vita per aiutare il prossimo non occorre necessariamente di un dono ultraterreno, ognuno di noi può mettere a disposizione il proprio dono per aiutare qualcun’altro. E ciò non è affatto scontato. Una carezza, un po’ di tempo, un po’ di ascolto, un sorriso o uno sguardo sincero, tutto ciò che doniamo con il cuore è amore in circolo.
L’Amore di Jim e Melinda mi ha fatto sognare. Un amore che non si è fermato neppure davanti alla morte, per quanto sfidare la vita abbia un prezzo da pagare. Vi emozionerà tanto!
Tante critiche non hanno colto il vero messaggio della serie e l’hanno sottovalutata. Io vi dico semplicemente che la serie racconta della vita vera che cerchiamo sempre di evitare di ammettere, perché ammettere che dall’altra parte della medaglia c’è la morte, ci crea sempre un po’ paura e insicurezza.
Non bisogna avere paura mai quando si è circondati dall’amore. Questa serie televisiva può darvi tanto se la prendete a cuore e non con superficialità.
Un contributo importante lo dedico al cast, tutti gli attori, a partire dalla protagonista Jennifer Love Hewitt, hanno saputo interpretare i differenti ruoli con maestria e attenzione. Sono riusciti a farmi immedesimare e ad amarli uno ad uno. Nessun personaggio è lasciato al caso, nessuna parola, nessuna profezia.
Vi auguro di guardare la serie come l’ho guardata io.
[Immagini di Google]