Che conversazioni possono nascere davanti ad un caffè (o ad un tè, per i più british)? Chiacchiere, pensieri e scambi di opinioni su qualsiasi tipo di argomento e senza alcuna censura. E’ da questa idea che ho realizzato la rubrica che state appena leggendo: COFFEE BREAK.
Per inaugurare quindi questo “libero spazio” ho scelto una tematica che mi sta molto a cuore e che, in particolar modo negli ultimi tempi, si sta dimostrando come un limite di tolleranza: l’ INCLUSIVITA’ nel mondo della Cosmetica. Per i grandi ed i piccoli brands di cosmetica (che siano di skincare, haircare e/o makeup) siamo TUTTI potenziali clienti? A quanto pare, nel 2018, ancora no. Perché? Perché se hai un tono di pelle troppo chiaro o troppo scuro sei un cliente di serie B. Perché le modelle che dovrebbero rappresentare l’intero pubblico sono soprattutto caucasiche, e non asiatiche, indiane o africane. Ed un “perché” ancor peggiore: gli uomini non sono inclusi.
L’hashtag #DiversIT, reso rapidamente virale dalla Beauty Youtuber e cantante Loretta Grace, è una delle campagne più rilevanti ed audaci che i social abbiano visto. Sul suo canale Youtube Loretta Grace dà voce a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi che vengono considerati dal Beauty Marketing come “minoranze”. L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e ribadire al mondo intero che il MAKEUP E’ PER TUTTI.
E, proprio per partecipare a questa coraggiosa campagna e fare anch’io una “piccola differenza”, ho avuto l’idea di intervistare due ragazzi che su Instagram mostrano con fierezza la propria passione per il makeup: Christian (18 anni, Milano) e Luca (27 anni, Milano).
Cos’è per te il Makeup?
C: “Il makeup per me è una forma d’espressione. Un modo per esteriorizzare il vero Christian e per poter evadere da una realtà in cui non mi rispecchio, anzi, che vorrei cambiare. Ho un mio ideale di vita.”
L: “Il makeup è libertà, espressione, sicurezza e forza.”
Com’è nata questa tua passione?
C: “Nasce principalmente per correggere e nascondere i classici brufoletti del periodo adolescenziale, poi ho scoperto i colori, e ora eccomi qui a creare arte che condivido poi sui social.”
L: “Nasce per correggere le mie occhiaie, che un po’ sono congenite ed un po’ dormo realmente poco. Poi continuando mi sono ritrovato inconsapevolmente con due valigie piene di prodotti. Io sono felice, il mio portafoglio decisamente meno!”
Come vivevi il Makeup inizialmente e come lo vivi ora?
C: “Prima lo sottovalutavo, pensavo: «Che ci vuole a fare una sfumatura?». Invece ora mi impegno, stratifico, sfumo, decoro e definisco. Come se ci vedessi un vero e proprio dipinto.”
L: “Prima volevo che il mio makeup fosse il più invisibile possibile. Ora adoro abbagliare le persone con il mio illuminante ed avere una base perfetta.”
Da rappresentante della clientela maschile, ti senti discriminato dall’attuale commercio del mondo beauty?
C: “Ad essere sincero sono uno di quei ragazzi a cui non interessa ciò. Se voglio truccarmi mi trucco, non mi importa se qualche brand di makeup ancora si rivolge soltanto ad un pubblico femminile. Sono vittimista fino ad un certo punto.”
L: “Discriminato a volte sì, ma più che altro trascurato. So che è una situazione difficile da cambiare dall’oggi al domani, però sentir spesso solo parlare al femminile nel mondo beauty fa sentire fuori luogo e inappropriati, soprattutto ai ragazzini che stanno iniziando ad approcciarsi al makeup.”
Ci sono accorgimenti che consiglieresti ai grandi brands affinché il pubblico maschile si senta integrato e accettato?
C: “Un valido accorgimento sarebbe quello di condividere più volti maschili del mondo beauty sui social, sostenendo così i talenti emergenti.”
L: “Sarebbe carino usare il plurale di genere, e magari inserire anche qualche ragazzo nelle campagne promozionali. Non credo ci sia del trascendentale in questo.”
Secondo la tua personale esperienza, come reagiscono le persone, sia donne che uomini, quando notano il tuo makeup?
C: “Non ho mai indossato una full face makeup in pubblico. Ciò che ho creato sui social è un mio personaggio. Mi piace il makeup ma non mi sentirei a mio agio ad uscirci, ovviamente a causa dell’attuale società in cui viviamo.”
L: “Le donne sono molto coinvolte. Spesso mi dicono che ho una bella pelle, o mi chiedono che fondotinta utilizzo e dove l’ho acquistato. Non saprei dire altrettanto degli uomini. Solitamente non mi rendo conto se qualcuno mi fissa o meno, ma sicuramente qualcuno lo fa.”
Hai mai subito insulti, derisione, discriminazioni, sui social e/o per strada? Se sì, qual è la tua reazione e come ti fa sentire tutto ciò?
C: “Sì, ogni giorno. Ogni giorno c’è qualcuno che mi fissa, che ride di me, che fa un commento ad alta voce o, molto peggio, mi insulta. La mia reazione? Reagisco ignorando. Mostrare indifferenza è proprio quello che non si aspettano e ciò li destabilizza e li fa smettere. Penso che non occorre dare importanza a chi non ne merita.”
L: ” Sui social sì, in strada no. Tempo fa mi irritai perché una mia foto fu usata per una pubblicazione su cui c’era scritto: ecco perché le donne diventano lesbiche. E’ stato aberrante, due discriminazioni in una sola frase. Oltretutto dietro ogni mia foto ci sono ore di lavoro e dedizione, vederne una plagiata con un tale scopo di propaganda omofoba mi ha seccato molto. Nonostante ciò, queste vicende personalmente non mi feriscono. Ho le spalle larghe e so per cosa vale o meno la pena sentirsi feriti. Io penso sempre a dove sono arrivato e che traguardi ho raggiunto costruendo il mio futuro.”
Ci sono linee o marchi make up vendute come dedicate ad un pubblico prettamente maschile? Se sí, le hai mai provate? Cosa ne pensi?
C: “Ho sentito parlare di linee maschili di Chanel ed altre, per esempio. Penso che non comprerei mai prodotti di una linea del genere. E’ giusto tener conto che ovviamente ci sono ragazzi a cui piace esagerare ed altri (anche etero) che vogliano sentirsi semplicemente più curati rispetto agli altri.”
L: “Dedicate prettamente ad un pubblico maschile no, che io sappia.”
La tua famiglia e i tuoi amici cosa pensano riguardo questa tua passione?
C: “Indifferenza. E’ la mia vita ed è giusto che io decida come viverla. Le opinioni degli altri non mi interessano particolarmente.”
L: “I miei amici bene. Il makeup piace quasi a tutti e sono molto complici! La mia famiglia è, invece, indifferente. Non ne abbiamo mai parlato.”
Ti sentiresti più accettato dal mondo beauty se creassero più linee dedicate agli uomini o se sensibilizzassero l’utilizzo dei cosmetici indipendentemente dal sesso della clientela?
C: “Mi sentirei più accettato se iniziassi a vedere più volti maschili sulle pagine delle case cosmetiche. Ho collaborato con marchi che non repostano nulla di maschile e non comprendo questa loro strategia di Marketing.”
L: “Sebbene io apprezzi una linea dedicata all’uomo come primo passo verso una sensibilizzazione generale, preferirei semplicemente che la figura maschile sia utilizzata silenziosamente e naturalmente, senza etichette che evidenziano e al contempo distanziano. Mi sentirei solo soddisfatto perché fortunatamente mi sento già accettato. Non è una campagna pubblicitaria o un pregiudizio che mi faranno sentire fuori luogo quando acquisto con i miei soldi un prodotto cosmetico. Penso che sia giusto però far passare il messaggio che l’esaltazione estetica non è solo un’esclusiva femminile.”
Quanto pensi sia diffusa questa passione tra gli uomini? Ci sono beauty addicted male che ti contattano per ricevere consigli? Secondo te, la richiesta della clientela maschile è una realtà per lo più della comunità LGBT? Pensi ci siano uomini etero che si precludono la passione per la cosmetica a causa dei pregiudizi?
C: “Sì, penso che il makeup tra gli uomini sia poco diffuso per paura dei pregiudizi e molti se la precludono. Io ho aspettato due anni prima di espormi così tanto. Tornassi indietro lo rifarei molto prima. In privato mi contattato tantissimi ragazzi che mi seguono e mi supportano chiedendomi consigli e facendomi i complimenti.”
L: “Sì, ci sono ragazzi con cui scambio opinioni e che mi chiedono consigli. E’ veramente bello creare una connessione con loro (così come lo è con tutti ovviamente!). Sicuramente la comunità LGBT è la prevalente fetta di interesse, ci sono uomini etero che comunque si prendono cura di se stessi (soprattutto per quanto riguarda le sopracciglia e il correttore), invece altri sicuramente saranno intimoriti dal castello di luoghi comuni che la società impone.”
Perché hai partecipato a questa intervista e qual è il messaggio che vuoi rivolgere al fine di sensibilizzare il Makeup come espressione libera di se stessi?
C: “Ho voluto partecipare per essere una voce in più in questo coro, portando una mia realtà e il mio percorso che si sta formando da un anno a questa parte. Siate sempre voi stessi, osate, osate e OSATE. «Io con una salvietta struccante posso rimuovere tutto,tu non puoi eliminare la tua ignoranza.» cit.”
L: “Mi ha fatto molto piacere rispondere a queste domande perché con ogni modo possibile, per quanto la mia voce sia piccola, voglio cercare di rendere l’inclusività un qualcosa di “normale”. Parlarne è necessario ed è forse l’unico modo per farci sentire. Quindi eccomi qui. Amate voi stessi ed amate il makeup, se è ciò che provate! Nessuno può farvi sentire sbagliati e nessuno può dirvi cosa e come dovete essere. Siate solo voi stessi.”
Aggiungo solo: lasciate che ognuno faccia della propria vita un capolavoro.
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Grazie a Christian e Luca!